Bite (Film)

bite

Bite di Chad Archibald (Canada,2015)

Durata: 88 minuti – Genere: Body horror

Mentre si trova in vacanza con le amiche per il suo addio al nubilato, Casey, futura sposa, viene punta da un insetto sconosciuto apparentemente innocuo. Dopo esser tornata a casa spaventata, Casey, piena di dubbi per il suo matrimonio, comincia a mostrare i tipici tratti degli insetti. Tra la sua trasformazione fisica e la sua ansia per le nozze, soccombe ai suoi nuovi istinti e inizia la creazione di un alveare che non solo ospita le sue uova, ma si nutre della carne degli altri…

L’indie horror c’è e va alla grande. Questo piccolo e sorprendente beast movie fa il suo sporco lavoro con grande efficacia. Infatti intrattiene perfettamente attraverso l’ottima prova recitativa della sua protagonista (Elma Begovic) e dei personaggi secondari, che non sfigurano affatto (la futura suocera è una perla di cattiveria), con i suoi stupefacenti effetti di cronenberghiana memoria e la sua fantastica e ansiogena colonna sonora. Una sceneggiatura solida documenta la trasformazione fisica della protagonista e la pellicola colpisce non solo esteticamente, con delle soluzioni cromatiche eccellenti e affascinanti (ho persino dimenticato la mia fobia per gli insetti!), ma anche a livello emotivo, spingendo lo spettatore a seguire con interesse crescente l’evoluzione della storia di Casey, con cui veramente sarà impossibile non empatizzare. Da vedere!!!

Ilaria Dall’Ara

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Scritto e diretto dal canadese Chad Archibald, un’opera puramente horror (da qualche critico classificata come “body horror”) che fa della semplicità il suo principale elemento di forza. L’incipit, girato in stile FOUND FOOTAGE, è appunto semplice ma d’effetto: una tizia durante l’addio al celibato in Costarica, viene morsa da un insetto. Poi, la trama si sviluppa veloce e senza fronzoli fino ad un finale, sicuramente prevedibile ma, a mio parere, efficace e soddisfacente. Gli effetti speciali costituiscono il surplus della pellicola e raggiungono il culmine in una scena davvero gore. Consiglio pertanto la visione di questa pellicola a tutti, con il suggerimento però di non crearsi eccessive aspettative al riguardo.

Alfonso Balzano

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Buon film davvero. L’inizio lascia interdetti per la tecnica registica( pseudo ” Found footage”), che poi si indirizza verso binari più tradizionali ( a suo modo é una trovata carina). Cronenberghiano nel mostrare la lenta ed inesorabile mutazione del corpo e della mente( ottimi effetti speciali artigianali, che per l’appunto rimandano a ” La mosca”); l’infezione causata dal morso dell’insetto é difatti un pretesto per analizzare un declino psicologico dove la paura della maternità e degli affetti ( quasi tutti i personaggi sono viscidi e odiosi) sono i veri motivi dello squilibrio mentale e corporale della protagonista. Fotografia ottima(soprattutto negli interni), e regia aggressiva completano il quadro di un’opera interessante e piuttosto coinvolgente. P.s: L’appartamento che si trasforma a seconda dello stato di mutazione della protagonista mi ha ricordato in parte ” Repulsione” di Polanski.

Denis Di Nicolò

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L’inizio mi ha fatto credere di trovarmi di fronte ad una inutilità su celluloide (il viaggio della protagonista con le amiche sciocche, il montaggio stile “found footage” che mi stava già facendo spingere il tasto stop, il non accadere nulla di che per un bel po’): poi, tornata a casa, la empatica (avevi ragione Ilaria Dall’Ara) Casey comincia a subire questa metamorfosi, che fa da contraltare a quella dell’anima coi dubbi sul matrimonio e sul non volere diventare madre. E raramente mi sono disgustato come in questo film (Stung, sulla quasi stessa lunghezza d’onda fa ribrezzo ma è goliardico), manco in Contracted. I trucchi e gli effetti speciali, nonostante la matrice indie del prodotto, sono assolutamente impeccabili e visivamente affascinanti, e repellono; totalmente da gustare il momento “catartico” tra Casey e la insopportabile suocera, e quello con la (falsa) amica Jill, e con l’aggettivo fra le parentesi non ho spoilerato nulla… in definitiva, una piacevolissima sorpresa, compreso il sottofinale.

Nunzio Castellano