Cannibal holocaust (Film)

Cannibal holocaust di Ruggero Deodato (Italia/1980)

Durata : 95` Genere : Orrore

Film diviso in due parti :

In “The last road to hell” (girata in 35mm) Il professor Monroe si reca in Amazzonia alla ricerca di quattro reporter televisivi incaricati di condurre un inchiesta sulle ultime tribú cannibali e dei quali si sono perse le tracce.

In “The green inferno” (girata in 16mm e volutamente rovinata) dopo aver recuperato il filmato dei reporter il professor Monroe visiona il materiale nella sede dell`emittente televisiva che lo ha commissionato scoprendo gli omicidi, le violenze e le torture commessi dai quattro ai danni delle popolazioni locali che poi si vendicheranno mangiandoli vivi mentre uno dei reporter urla « Continua a girare !!! »…

Scritto da Gianfrano Clerici uno degli horror piu controversi della storia del cinema mondiale stilisticamente innovativo e punto di non ritorno del genere horror che spinge tutto all`estremo andando anche al di la’ della stessa logica del cinema di genere obbligando lo spettatore , ridotto al stato di voyeur impotente,  a confrontarsi con il suo stesso pudore e a chiedersi se tutto cio`, finzione e/o realta’, sia davvero necessario. Inutile aggiungere che la visione di “Cannibal Holocaust” resta ancora oggi problematica per non dire insostenibile ( vedi la sequenza chiave dell`impalamento dell`indigena) ma di sicuro e’ una pellicola la cui visione per appassionati e non rischia di essere quasi inevitabile. All`epoca la pellicola venne logicamente bersagliata della critica che non esito a qualificarlo come vomitevole e dalla censura (ben 18 le scene tagliate !!! ) con relative denunce, condanne ( tra i reati contestati vi erano le sevizie e le uccisioni, purtroppo vere, degli animali che apparivano nel film) sequestri e misteri, si sospettava infatti che i protagonisti del film tra l`altro tutti attori sconosciuti fossero morti sul serio,  che poi la corte di cassazione riabilito’ solo nel 1984 ; rivalutato in seguito, e diventato un cult, oggi “Cannibal Holocaust” e’ considerato soprattutto come una lucida a spietata riflessione sulla secidente “supremazia occidentale” che guarda con disprezzo e voglia di distruzione culture locali e millenarie (il film tra l`altro fa’ spesso riferimento ad “Apocalypse now” di Francis Ford Coppola”) ma anche una critica alla curiosita’ morbosa e all`ipocrisia (vedi finale) dei network privati che stavano nascendo in quegli anni oltre che un opera di riferimento che ha saputo rinnovare il genere facendo nascere lo stile mockumentary, o falso documentario ( gia’ sperimentato anni prima da Tobe Hooper in “Non aprite quella porta”) al quale s`ispireranno i registi di “Blair Witch project” e “Rec” e, secondo alcuni, avrebbe addirittura sdoganato lo “snuff movie” nel quale la violenza mostrata sui protagonisti e’ reale.Tra i protagonisti, tutti semisconosciuti, ricordiamo Luca Barbareschi diventato in seguito attore di successo e politico ma anche Robert Kerman che si specializzo’ in ruoli analoghi prima che si scoprisse che era anche contemporeamente e  puntualmente impegnato a recitare in film pornografici. Musiche di Riz Ortolani e location situata a Leticia tra Colombia, Brasile e Peru che a detta dello stesso regista era un impressionante crocevia di cocaina. Dopo “Cannibal holocaust” Deodato tornera’ a dirigere una pellicola a tema cannibale con ”Inferno in diretta” completando cosi la sua trilogia mentre altri registi italiani tra i quali Umberto Lenzi (“Cannibal ferox” e “Mangiati vivi !”) e Joe D`Amato ( “Antropophagus”) e Marino Girolami (“Zombie holocaust”) mentre nel 2014 Eli Roth fan della pellicola gli dedichera’ un remake dal titolo “The green inferno”.

(Antonio DI CARLO)