Darling (Film)

Darling di Mickey Keating (USA, 2015) – B/N – Durata: 78′ – Genere: Thriller Horror

Una giovane donna viene assunta come custode in un’enorme tenuta storica di New York. Quando prova a capire cosa sia successo a chi l’ha preceduta, scopre che l’ex custode ha fatto una brutta fine. Pian piano, le scoperte all’interno della residenza e l’aria inquietante che si respira al suo interno porteranno la ragazza a perdere il controllo.
Film indipendente americano sceneggiato e diretto dal giovane regista Mickey Keating, anche autore di Ritual (2013), Pod (2015) e Carnage Park(2016), che si rivela una piccola gemma, combinando sapientemente il thriller psicologico con l’horror. Girato in un elegante e raffinato bianco e nero, rimanda all’atmosfera algida dei noir/horror francesi degli anni Cinquanta/Sessanta, omaggiando con gusto durante lo svolgersi della storia le atmosfere disturbanti dei film di David Lynch, Stanley Kubrick (in particolare Shining), Alfred Hitchcock, e soprattutto Roman Polanski (nella fattispecie le pellicole Repulsione/Répulsion del 1965 e L’inquilino del terzo piano/Le Locataire del 1976), senza rinunciare però ad alcuni picchi di violenza e gore ben assestati e di notevole impatto visivo.


La storia è ambientata a New York ai giorni nostri ma è uno di quei film difficilmente collocabili in un’epoca precisa; sembra infatti essere sospeso al di là del tempo e dello spazio. Sono l’inquietudine opprimente e claustrofobica della casa (vero elemento degenerante e scatenante) e la labile psiche della protagonista a dominare la scena in Darling, girato con maestria da Keating con stacchi di montaggio originali e con un’attenzione maniacale verso ogni più piccolo dettaglio.
Grande rilevanza assume anche il comparto sonoro; indipendentemente dal fatto che si tratti di sospiri, grida, sussurri o di un semplice squillo del telefono, ogni suono ha un’importanza particolare e viene utilizzato in modo direttamente funzionale alla storia. L’inquietante e ossessiva colonna sonora è curata da Giona Ostinelli, responsabile anche di quelle di Pod e Carnage Park, sempre di Keating.


Grande merito della pellicola è inoltre dovuto alla performance magistrale della protagonista assoluta di questo sorprendente film, Lauren Ashley Carter, la Darling del titolo (già presente anche in un altro film di Keating, il mistery/thriller Pod e nel thriller/horror Jug Face di Chad Crawford Kinkle, entrambi del 2013), di cui non sapremo mai il vero nome, e che praticamente regge tutto il film su di sè; le sue movenze, la sua fisicità, le sue espressioni e la sua impressionante mimica facciale sono impareggiabili e rapiscono lo spettatore trascinandolo nella sua lenta discesa verso la follia.
In dei piccoli ruoli anche la Sean Young indimenticabile replicante di Blade Runner (Ridley Scott, 1982) e Larry Fessenden, molto attivo nel cinema indipendente statunitense come attore, produttore, sceneggiatore e regista (Stake Land, 2010, You’re Next, 2011, Jug Face, 2013 e Ritual, 2013 sono alcune delle pellicole che lo vedono coinvolto).
Darling è un piccolo gioiello moderno che strizza l’occhio al passato ma che in tutto e per tutto risplende di luce propria, collocando con prepotenza Mickey Keating tra i nuovi autori emergenti da tenere d’occhio.

Ilaria Dall’Ara