Dylan Dog albo nr.27 – Ti ho visto morire (Fumetti)

 

Soggetto : Giuseppe Ferrandino
Sceneggiatura: Giuseppe Ferrandino
Disegni: Corrado Roi 
Copertina : Claudio Villa

Anno: Dicembre – 1988

Casa editrice: Bonelli


Risvegliatosi dal coma Arnold Scott scopre di avere poteri paranormali che gli permettono di vedere il futuro.. e tra le sui visioni c’é il suicidio di Dylan…

Uno degli albi più celebri che omaggia al limite del plagio “Dead zone” di Stephen King riuscendo lo stesso a creare una tensione in grado di esaurirsi solo alla fine dell’albo e per questo in grado di tenere incollato il lettore davanti all’albo. Grouchate a volontà, e non poteva essere altrimenti, con il simpatico assistente che pronuncia battute quali “Quando ero piccolo i miei traslocarono dodici volta ma ogni volta soni riuscito a ritrovarli” , “Squilla il telefono un robot si avvicina e chiede «Cosa parla ?!» “. Tra le altre citazioni “Goodbye cruel world” dei Pink Floyd mentre il personaggio di Arnold Scott sembra un misto di Kris Kristofferson ed del giovane George Romero. Decisamente dark invece i tratti di Dylan…

(Antonio DI CARLO)