E.T. l’extra-terrestre (Film)

E.T. l’extra-terrestre (E.T. the Extra-Terrestrial) di Steven Spielberg (Usa/1982)

Durata : 115’ Genere : Fantascienza, drammatico

 

In una cittadina della California arriva un astronave dalla quale viene smarrito un piccolo essere che troverá rifugio a casa di un bambino di nome Elliot…

 Scritto e diretto da Steven Spielberg, e prodotto dalla Universal, il film che rappresenta un punto di svolta epocale per il genere fantascientifico che fino a quel momento aveva presentato il mondo alieno come una minaccia trasformata in questi caso in una speranza ( idea giá sviluppata da Spielberg ma in maniera piú messianico filosofica in „Incontri ravvicinati del terzo tipo”) che viene raccontata come una parabola biblica con il piccolo e goffo extra-terrestre che quasi a sorpresa dimostra capacitá ed abilitá divine (vedi il contatto telepatico con Eliott, la celebre guarigione, la resurrezione e la fantastica sequenza delle bmx che decollano, un inno alla bellezza e alla libertá dell’infanzia contrapposto alla violenza e al cinismo degli adulti dipinti loro si come terrificanti alieni). Probabilmente il capolavoro del regista californiano assieme a „Lo squalo” e alla saga di Indiana Jones ancora oggi in grado sempre di suscitare, come succede solo con i capolavori, le emozioni piú profonde dello spettatore. Molti, come sempre in questi casi, gli aneddotti : La storia di ET infatti é un ricordo d’infanzia di Spielberg che dopo il divorzio dei genitori aveva immaginato un amico alieno che gli facesse compagnia mentre un prima sceneggiatura del progetto dal titolo „Night skies” prevedeva soluzioni piú fantahorrorifiche. Nel cast il piccolo Henry Thomas nel ruolo di Elliot e una quasi esordiente ma giá pestifera, star ed insopportabile Drew Barrymore nel ruolo di Gertie mentre Dee Wallace, star del horror di serie b degli anni 80, interpreta la madre di Elliot e Gertie. Opera di Carlo Rambaldi il personaggio di E.T (volutamente piccolo, buffo ed innocuo e con enormi occi azzurri) i cui modelli costituiti da uno scheletro di alluminio e ferro erano ricoperti da diversi strati di fibra di vetro, poliuretano  e gomma mentre la Industrial Light & Magic di George Lucas curarono tutte le sequenza piú fantascientifiche come quelle riguardanti l’astronave. Vinse, logicamente una valanga di premi, come il Saturn per il miglior film di fantascienza e ben quattro Osca tra i quali proprio quello per gli effetti speciali. Colonna sonora, un po’ pomposa, di John Williams. Scateno’ l’inevitabile movie manie con prodotti derivati di ogni tipo (fumetti, videogame, giocattoli). Nella edizione italiana divento’ un tormentone, anche comico, la famosa frase „ET telefono casa” pronunciata dall’alieno desideroso di tornare a casa ma indimenticabile anche la sequenza in cui Eliot in pieno contatto telepatico ripete dopo avere liberato le rane nel corso di biologia la sequenza del bacio tra John Wayne e Maureen O’Hara tratta dal film Un uomo tranquillo che ET guarda in quale momento in tv. Struggente, pure troppo, il finale. Nel 2002 ne venne rilasciata una versione di 120’. Una curiosità : La location é la stessa di “Poltergeist” di Tobe Hooper.