Gamera (Film)

Gamera (Daikaijū Gamera) di Noriaki Yuasa (Giappone/1965)

Durata : 80’ Genere : Fantascienza, orrore

In seguito ad un esplosione nucleare si risveglia Gamera, gigantesca tartaruga che abitava nel continente di Atlantide, che subito punta verso il Giappone lasciando una scia di morte e distruzione salvando pero’ il giovane Toshio, un ragazzino orfano di madre con la passione per le tartarughe, mentre l’esercito decide di applicare contro il mostro il misterioso Piano Z….

 

 

Primo film con protagonista l’enorme tartaruga zannuta denominata Gamera protagonista di una lunga serie di film che ne hanno fatto uno dei kaiju (mostri fantascientifici ndt) piú celebri del cinema giapponese e mondiale dopo Godzilla ; rispetto pero’ al piú illustre parente la particolaritá di Gamera sta nella sua natura quasi extraterrestre (nel periodo delle produzioni showa in quanto minaccia per la terra viene esiliato su Marte) ma soprattutto nel pubblico presso il quale riscosse il maggior successo ovvero quello infantile che ne fece un suo beniamino probabilmente a causa della sua forma rassicurante, nella cultura e mitologia asiatica infatti la tartaruga rappresenta la longevitá e la protezione dell’universo, che spinse i produttori della Daiei a riadattare la creatura per farla diventare di fatto un supereroe difensore della terra che si batte contro altri temibili mostri quali Gaos, Guiron e Zigra usando tecniche di combattimeto che subiranno poche e sostanziali modifiche. Identico a Godzilla invece il messaggio ecologico e antinucleare di fondo che all’epoca erano puntuali e molto esplicite nelle produzioni giapponesi di questo tipo a causa dei bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki. Una curiositá : Secondo la leggenda Yonejiro Saito, futuro patron della Daiei, concepí Gamera durante u viaggio aereo quando dal finestrino noto’ una nuvola gigante simile ad un tartaruga mentre secondo altri Gamera sarebbe nato dopo il fallimento di un progetto di imitazione del film « Gli uccelli » di Alfred Hitchcock che prevedeva l’uso di ratti volanti.