Johnny Frank Garrett’s Last Word (Film)

Johnny Frank Garrett’s Last Word di Simon Rumley (USA, 2017) – Durata: 95 minuti Genere: Horror

Johnny Frank Garrett era un giovane texano ammazzato dallo Stato nel 1992 per il presunto stupro e omicidio di Tadea Benz, una suora settantaseienne. Questo film è infatti tratto da una storia vera in cui avvocati, medici e politici corrotti sono stati i veri mostri di una vicenda in cui, la necessità di giustizia sommaria ha avuto il solo scopo di dare un senso di sicurezza alla popolazione texana.

Simon Rumley si limita in questo film a curare la regia, lasciandone la scrittura a altri misconosciuti autori. Lavoro su commissione quindi che, rispetto al precedente magnifico lavoro “Red White & Blue”, horror drama mai troppo lodato, per aspetti stilistici e di contenuto, lascia un po’ l’amaro in bocca. La storia, di una banalità sconcertante, viene raccontata attraverso lo schema del legal thriller, per poi sconfinare progressivamente nell’horror più puro, attraverso lo sviluppo della più classica delle storie sulle maledizioni. Qualcuno, a tal riguardo, ha citato “Sotto shock” di Craven, eppure, in quel caso lo scomparso regista americano si sforzava di raccontare la propria storia con variazioni sul tema davvero interessanti. Nel film in analisi invece, tutto procede secondo una schema lineare che conduce dritti al prevedibile finale, senza sussulti o eventi inaspettati. Nonostante quanto scritto finora, tuttavia, mi sento di consigliarvi la visione di questo film perchè il surplus di valore è rappresentato proprio dallo sguardo registico di Rumley. Nonostante l’autore abbandoni in questo film il suo stile tipicamente british, invece di limitarsi allo svolgimento del semplice compitino, cura in maniera egregia l’aspetto fotografico e sonoro del film (la colonna sonora è infatti affidata a Simon Boswell, autore, tra le altre della soundtrack di Phenomena) e usa stili e tecniche differenti, sopratutto in sede di montaggio, per creare delle vere e proprie scene dalla venatura psichedelica e allucinata. In sintesi, un film dalla storia banale da vedere unicamente per gli aspetti più propriamente tecnici.

Alfonso Balzano