King Kong (Film)

La nave della compagnia Petrolex arriva in una misteriosa isola dell’Oceano Indiano avvolta nella nebbia dove scopriranno l’esistenza di una tribú indigena che offre sacrifici umani ad un gorilla gigante chiamato Kong…..

Remake targato Dino De Laurentiis del celebre film degli anni trenta che cambia solo nel dettaglio rispetto all’originale e si limita ad una banale oltre che artefatta polemica sul capitalismo multinazionale. Piú estetica quindi, e soprattutto box office, che altro dove comunque non mancano sequenze rimarchevoli come il combattimento tra Kong e un rettile gigante sull’isola del Teschio, che non viene mai nominata in tale maniera malgrado la sua forma, e il finale notturno con lo scimmione che scala i grattacieli del World Trace Center ma anche il riferimento a pellicole coeve quali « Inferno di cristallo ». Nel cast Jeff Bridges e Jessica Lange ma la vera star fú sicuramente l’effettista Carlo Rambaldi, premiato con l’Oscar, che concepí un pupazzone telecomandato alto 12 metri e un braccio a dimensioni naturali nella sequenza in cui Kong afferra la Lange mentre il volto della creatura e le sue espressioni furono modellate sul volto di un altro grande effettista ovvero Rick Barker il quale impersonava proprio Kong nelle inquadrature dove questo veniva inquadrato per intero (tecnica giá usata in Giappone per i film di Godzila). Una curiositá : Lo show nel quale viene presentato Kong ricorda vagamente la festa per i marines del film « Apocalypse now » di Francis Ford Coppola che verrá girato quattro anni dopo.

(Antonio DI CARLO)