King Kong (Film)

King Kong  di Merian C. Cooper e Ernest B. Schoedsack (Usa/1933)

Durata : 100’ Genere : Avventura, fantastico, orrore

 

In piena grande depressione un regista specializzato in documentari si reca in una misteriosa Isola dove entrerá in contatto con una tribú di nativi i cui membri decideranno di sacrificare l’attrice della troupe ad un gorilla gigante di nome Kong….

Prodotto dal RKO nel 1933 uno dei film chiave della storia del cinema a livello di trama, scenari ed effetti speciali che diventerá il paradigma per genere diversi quali l’avventura, l’azione, la  fantascienza  e per certi aspetti anche il genere horror ; il film di Cooper e Schoedsack infatti é ancora oggi spiazzante in ogni fotogramma per come riesce a catturare e a trasmettere nello spettatore la paura per la grandezza e il mistero dell’ignoto che trova in Kong la sua perfetta sintesi ; il fatto poi che il protagonista sia una scimmia gigante il cui stile ricorda vagamente il mito di Moby Dick e anche, ovviamente, quello de « La bella e la bestia » soprattutto nel suo rapporto con Ann, interpretata da Fay Wray, cio’ non limita di certo la spinta innovativa del personaggio di Kong che a modo suo rappresenta una spietata critica, anche quella sempre attuale, dello show business la cui logica implacabbile obbliga senza appello I propri addetti a spingersi costantemente al limite pur di soddisfare un pubblico solo in apparenza sofisticato ed esigente ma in realtá semplicemente guardone e alla ricerca di emozioni forti oltre che primarie (da questo punto di vista la vera differenza tra gli indigeni dell’isola del Teschio  e i civilizzati di New York sta solo nel fatto che i primi sono incapaci di sconfingere Kong e quindi non hanno altra scelta che temerlo e venerarlo mentre i secondi non esitano ad eliminarlo nel momento in cui questo si ribella) ; possiamo quindi dire che  a livello inconscio Kong rappresenta proprio l’uomo che sfida se stesso e la sua virilitá in un universo del quale ancora ignora molti suoi aspetti e nel quale il ruolo di dominatore/perseguitato é diviso da una frontiera quasi invisibile olte che naturale (notare le inside che lo stesso Kong deve affrontare anche sull’isola dove sarebbe considerato re). Molte le sequenze memorabili tra le quali la prima apparizione di Kong, il combattimento contro i dinosauri (notare i movimenti che sembrano replicare quelli di un combattimento di lotta libera), il faccione sorridente del gorilla quando vede Ann, il trono solitario che domina la vallata, la mano gigante che penetra nell’appartamento dove Ann cerca di nascondersi e l’indimenticabille scalata finale dell’ Empire State Building. Per quel che riguarda gli effetti speciali, diretti da Willis O’Brien, Kong é un pupazzo articolato alto circa 45 centimetri  con uno scheletro di acciaio ricoperto di lattice e pelliccia di coniglio i cui movimenti vennero filmati con la tecnica dell’immagine per imagine  usando plastici rappresentanti la giungla e la città di New York (in alcune riprese furono anche usati dei pupazzi di Kong di diversa grandezza rispettiva di sei e otto metri) oltre che la giá esistente tecnica del passo uno mentre con l’ausilio delo Chroma key i registi  filmarono gli attori davanti ad uno schermo blu, che permetteva in seguito di inserirli in altre scene. Per i primi piani infine (testa e mano) questi vennero costruiti a grandezza naturale ed in seguito animate da impiegati della troupe. Fu all’epoca un enorme successo di pubblico che genero’ un sequel  immediato, Il figlio di King Kong, per poi essere recuperato solo nel 1976 e nel 1986 con il remake e il sequel prodotti da Dino De Laurentis prima del remake, stavolta fedele all’orginale, di Peter Jackson girato nel 2005 e del reboot “Skull island” ; nel frattempo Kong venne spesso inserito duante gli anni 60 in produzioni giapponesi riguardanti un altro celebre mostro naturale ovvero Godzilla (Il trionfo di King Kong, King Kong vs Godzilla, Gli eredi di King Kong). Una curiositá : tra le sequenze eliminate in questa versione La lotta nella fossa contro un Iguana, un Granchio, un Ragno gigante e un mostro misto fra Ragno e Polpo (sequenza poi riproposta proprio nel film di Jackson.

 

(Antonio DI CARLO)