La corta notte delle bambole di vetro (Film)

“La corta notte delle bambole di vetro” di Aldo Lado (ITA, 1971) – Durata: 97′ – Genere: Horror

Il custode di una villa trova il corpo in fin di vita di un giovane giornalista Americano (Jean Sorel) ,il quale viene subito portato all’obitorio per ulteriori accertamenti. Il giovane giornalista però è assolutamente cosciente,nonostante la totale immobilità del corpo, e affidandosi solamente alle proprie capacità intellettive cerca così,attraverso flashback di vario tipo,di ricostruire pezzo per pezzo l’intero vicenda, che si snoda attraverso indagini,cospirazioni religiose/politiche e occultismo.

La corta notte delle bambole di vetro (originariamente chiamato “la corta notte delle farfalle”) è un thriller/giallo di Polanskiana memoria (palese l’influenza di “Rosemary’s baby” su questa pellicola) ricostruito attraverso numerosi flashback e situazioni oniriche davvero affascinanti e ben congegniate (nonostante a volte il ritmo non sia dei più elevati). L’aria che si respira (merito anche dell’azzeccatissima location praghese) è minacciosa e ambigua, soprattutto nelle riprese in notturna dove l’esoterismo tipico della città polacca sembra davvero prendere vita in maniera suggestiva. Aldo Lado ha un gusto per l’inquadratura invidiabile,e senza l’apporto di scene particolarmente sanguinose riesce a ricreare attimi di vera tensione visiva grazie al suo stile raffinato e,oserei dire, intelligente, dove nulla viene lasciato al caso. L’ottimo livello della sceneggiatura e della recitazione (grande Mario Adorf) fanno il resto.

Sicuramente uno dei migliori thriller italiani degli anni 70! Aldo Lado all’epoca era un regista molto promettente (non dimentichiamoci neanche il notevole “Chi l’ha vista morire”?), che fino al bellissimo “L’ultimo treno della notte ” diede un notevole contributo all’interno della cinematografia italiana, sfornando film estremamente personali e autorevoli. Purtroppo dopo quella pellicola non si è più ripreso, iniziando una parabola discendente che culminerà con alcune produzioni cinematografiche di inizio anni 80 decisamente discutibili (probabilmente girate con i soldi del monopoli). Un vero peccato!

Denis Di Nicolò