M – Il mostro di Düsseldorf (Film)

M – Il mostro di Düsseldorf (M – Eine Stadt sucht einen Mörder) di Fritz Lang (Germania/1931)

Durata : 117’ Genere : Poliziesco, thriller

 

Dopo l’uccisione di otto bambine la popolazione di una cittadina tedesca é in preda al panico e la polizia decide di settacciarne ogni quartiere ; allarmata dalla eccessiva presenza poliziesca anche la criminalitá organizzata decide di dare la caccia al mostro la cui identitá verrá presto scoperta e i cui crimini saranno giudicati da un tribunale improvvisato….

Tratto da un fatto di cronaca avvenuto in Germania negli anni venti ( dove gli assassini erano due) il primo film sonoro di Lang e capolavoro del regista tedesco che proprio come nel precedente “Metropolis” getta la basi di due generi che faranno la storia del cinema universale ovvero il noir e il thriller a tema maniaco-assassino che solo alla fine del novecento con l’avvento dei serial killer-movie confermerá oltre alle sue potenzialitá commerciali anche l’importanza dei suoi contenuti psicologici e sociali ; ad ogni modo il film di Lang é straordinariamente moderno proprio per il fatto che attraverso la narrazione di una vicenda che ricorda quella di una favola nera, il mostro sarebbe una specie di orco, l’attenzione della telecamera si allarga progessivamente verso lo scenario di paranoia ed isteria collettiva generato dalla paura e dal terrore dell’ignoto che raggiunge il massimo dell’immoralitá quando poliziotti e criminali in nome d’interessi diversi ma spinti entrambi da un increscioso desiderio di ordine e da una sedicente voglia difesa dei piú deboli, in questo casi i bambini, si alleano per distruggere il cosiddetto male comune e malgrado il finale tenti di riequilibrare i valori e di rassicuare il pubblico resta il dubbio, proprio come in « Arancia meccanica » si Stanley Kubrick, che il pericolo maggiore non risieda solo nella malvagitá naturale del protagonista, il mostro infatti é un pazzo come lui stesso afferma, ma soprattutto nella perversitá razionale ed organizzata che questa crea ( vedere la sconvolgente sequenza del processo dove gli stessi criminali pretendono di giudicare l’assassino) . Nel cast superlativo Peter Lorre nel ruolo principale ed indimenticabile la M ( ovvero l’iniziale della parola tedesca Mörder, “assassino”) incisa sulla spalla del suo cappotto da un mendicante cieco che ne riconosce il fischio ( in questo Lang sembra addirittura annunciare le imminenti persecuzioni razziali che i nazisti, i quali ovviamente non apprezzarono l’opera, metteranno in atto con gli ebrei ) e decisiva anche la caratterizzazione dell’ispettore Lohmann onesto ed ottuso che si oppone a quella del gangster Schranker intelligente ma freddo e spietato. A livello strettamente cinematrografico il film si apprezza per una messa in scena precisa ed ordinata dove fá spesso capolinea il simbolismo (l’assassino che si specchia nella vetrina di un negozio che vende coltelli). Due curiositá : Malgrado la vicenda si svolga in una cittá di provincia il film venne girato a Berlino e la filastrocca cantata da una bambina in una delle sequenze di apertura dove si annuncia l’arrivo dell’assassino ricorda vagamente quella di « Nightmare – Dal profondo della notte » di Wes Craven.