Moon (Film)

Moon di Duncan Jones (UK,2009)

Durata: 97′ – Genere: Fantascienza

Ho sempre amato la fantascienza tanto quanto l’horror, e come già scritto in precedenza, quando fondammo questo gruppo, sapevamo che i dintorni identificassero sopratutto la sci-fi, il thriller/noir oltre che tutte le derivazioni dell’horror.

MOON è il primo lungometraggio (una piccola PRODUZIONE INGLESE) diretto dal regista pubblicitario Duncan Jones. Questo nome non mi era nuovo ma quando ho comprato il film in Bluray, a scatola chiusa, non sapevo nulla ne della trama ne dell’autore. E ho rimandato la visione per molto tempo perchè molti commenti mi avevano indotto a pensare che fosse un film molto lento, per cui attendevo lo stato d’animo adatto per vederlo. Cosa che non è accaduta perchè ho fatto partire il film scegliendolo in maniera del tutto casuale.
Alla fine della visione della pellicola ho scoperto che il regista Duncan Jones, è noto anche come Zowie Bowie o Joey Bowie ovvero il figlio del compianto David Bowie.


Jones non solo ha diretto il film ma è anche autore del soggetto e co-sceneggiatore assieme a Nathan Parker. Il film, è stato scritto appositamente per Sam Rockwell che, vi giuro, ha impresso in questa pellicola, una performance attoriale straordinaria. Ho amato tutte le (numerose) inquadrature in cui l’attore era presente. Altro grande protagonista della pellicola è un robot GERTY, che in originale è interpretato (solo con la voce) da Kevin Spacey. Non ho ancora ascoltato la traccia originale ma vi assicuro che Roberto Pedicini, voce ufficiale italiana di Kevin Spacey ha doppiato il film in maniera altrettanto straordinaria e commovente, al tal punto che, ad un certo punto quando ascoltavo la sua voce mi sembrava di vedere una persona in carne ed ossa e non un robot. Difficilmente mi è capitato di innamorarmi in passato della voce di un doppiatore ma, in questo caso, quella voce dal tono così basso e pacato, così calda e rotta continuamente dall’emozione mi ha provocato più di un brivido lungo la schiena.

Il film rende omaggio ai film di fantascienza amati da Jones in gioventù, come 2002: la seconda odissea (1972), Alien (1979) e Atmosfera zero (1981), con l’intento di ricreare le atmosfere dei film fantascientifici degli anni settanta e ottanta. E vi assicuro che c’è riuscito alla grande, anche perchè la pellicola trasmette esattamente il feeling di quel fantastico periodo cinematografico. Questo straordinario film è supportato oltretutto da una scenografia meravigliosa e da una sceneggiatura molto raffinata, in quanto concentrata su implicazioni filosofiche abbastanza canoniche per il genere (sopratutto perchè ripercorre le tematiche care a Philip K. Dick) ma comunque affascinanti e attuali, e che mi hanno provocato una bellissima sensazione di dolce tristezza esistenziale. Se non si è capito ho adorato questo piccolo grande film e ve ne consiglio ASSOLUTAMENTE LA VISIONE.

DATI TECNICI BLU-RAY (presi dalla rete):
VIDEO: Bit-rate medio e a tratti medio-alto (25 mbit/sec). Livello del nero un po’ altino, forse, e in un film spaziale (cielo stellato) la cosa si nota di più rispetto ad altre situazioni. Certo, si può sempre agire sul comando di luminosità ma così facendo si affogano i dettagli. Per il resto definizione buona e ottimo microdettaglio, tranne in alcune scene dove la CGI è integrata ai modellini (ma questo per gli evidenti limiti di budget).

AUDIO: Ottimo DTS-HD italiano, che enfatizza le splendide musiche. Dinamica e spazialità molto buone, con un sub ben tarato che si fa rispettare. Simile la traccia originale, che si fregia della voce di Kevin Spacey per il robot!

EXTRA: DUE COMMENTI audio (regista + effettisti e regista + produttore) SOTTOTITOLATI in italiano, così come tutti gli altri extra. Due sessioni di Q&A (importanti perché spiegano alcuni tratti che nel film sono solo suggeriti) da non perdere, poi making of, speciale FX e trailer vari. Inoltre anche un corto di 30′ “dedicato a tutti i papà”, molto toccante (inglese con sottotitoli opzionali in italiano). Davvero, visto il budget, non si poteva pretendere di più.

Alfonso Balzano