Mum & Dad (Film)

Mum & Dad di Steven Sheil (UK, 2008)

Durata: 84′ – Genere: Horror Drammatico Grottesco

Immaginate di stare lavando tranquillamente cessi nell’aeroporto di Heathrow. Siete appena arrivati e la vostra collega di lavoro è una tizia pedante che parla a raffica senza sosta a tal punto che le vorreste staccare la testa dopo solo 2 minuti. Immaginate ora che quella stronzetta vi fa perdere l’autobus per casa e con un inganno vi conduce a casa sua. Non appena varcate la soglia vi rendete subito conto che qualcosa non quadra quando all’improvviso fate la conoscenza degli “amorevoli” genitori di quell’idiota dalla parlantina insopportabile. E cosa fanno questi due psicopatici pervertiti maniaci teste di cazzo? Vi drogano, vi sottraggono la voce e vi stordiscono. Aprite gli occhi e vi ritrovate legati senza sapere che trascorrete settimane intere in quella casa di pazzi. Vi posso dare un consiglio? Se siete persone sensibili NON GUARDATE QUESTO FILM. Sicuramente molti possono considerarlo scontato. Siamo dalle parti del torture porn senza eclatanti variazioni sul tema ma quello che c’è è scritto dannatamente bene e i due personaggi principali rappresentano le persone più odiose che io abbia mai conosciuto cinematograficamente in vita mia. E badate bene, per una volta, le perversioni e gli atti truculenti presenti nella pellicola, posso tranquillamente dire che non sono mai fini a se stessi ma la naturale rappresentazione di cervelli autenticamente sprofondati in un universo così chiuso e folle da rendere quella scritta iniziale (TRATTO DA UNA STORIA VERA) dannatamente insopportabile. Papà con quella faccia da porco che si masturba con un pezzo di carne estratto chissà da chi, Mamma con quella faccia da pazza isterica che vi penetra la carne con un pezzo di metallo, il figlio che vi martella dopo essere stati rinchiusi in una valigia, la figlia che è completamente persa nella sua follia. Ancora una volta il cinema horror inglese riesce a descrivere la realtà con una forza visiva e narrativa senza eguali.
MUM and DAD è un film disturbato e disturbante. E’ uguale a mille altri film eppure è diverso.
Buon viaggio nella mente allucinata di queste folli persone e pregate che a nessuno di voi possa mai capitare una vicenda del genere.

Alfonso Balzano

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Torture movie inglese parecchio marcio e malato, con un paio di picchi davvero disturbanti e rivoltanti. Il tema è lo stesso di molti altri film, vale a dire famiglia morbosamente malata che sequestra e sevizia persone che secondo i loro folli piani dovrebbero esser parte della famiglia e delle sue strettissime “regole”. Il mancato rispetto implica punizioni terribili, il loro “giocare” implica di peggio, insomma, è un tormento costante e continuo. Il film, ottimi ritmi, zero pause e un finale che riesce anche a tramettere tensione, ha una svolta in termini di follia e violenza nei 25-20 minuti finali. Pur essendo un argomento trito e ritrito, il film merita un’occhiata – per gli amanti del genere – essendo molto ben realizzato, con effetti speciali degni del livello della produzione e con attori che rendono piuttosto bene.

Claudio Marucchi

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Oggi mi sono “goduto” la visione di questo spaccato familiare lurido, fetido, paradossale e schifoso, grottesco ma non pauroso. Onestamente pensavo osasse di più a livello di violenze psicologiche (manca ad esempio lo stupro, seppur siano accennate pratiche pseudo incestuose – Birdie ed Elbie non sono figli biologici di Mamma e Papà – e atmosfere blandamente lesbo), mentre si calca la mano su nefandezze visive (la masturbazione cum coito con pezzo di carne umana, una dentiera da infante, un albero di Natale umano con tanto di pene inchiodato al muro). Seppur il film duri 80 minuti circa, giungo al momento catartico un po’ in affanno. Indubbiamente di effetto, le interpretazioni attoriali, soprattutto quelle degli amorevoli “genitori” (anche se la mamma sembra una caricaturale virago da soap opera stile Dynasty). Sangue centellinato, sevizie a gogo’. Promozione stiracchiata.

Nunzio Castellano

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Un horror morboso e crudele, ma narrato con ironia e senso del grottesco; una famiglia di matti dove la violenza (fisica, ma soprattutto psicologica) è di casa, in un turbinio di sequenze tra il ridicolo, il macabro e l’osceno. Il bello di questo film è che sia gli uomini che le donne, son deviati e mostruosi allo stesso modo (anzi, le donne sono ancora più sadiche), e si evitano i soliti clichè tipici col brutalone stronzo e le santarelline vittime che devono difendersi e/o vendicarsi. Nell’insieme funziona davvero molto bene, e per una volta si tifa seriamente per l’eroina in pericolo, pur trovando per certi aspetti, irresistibili i fuor-di-testa “cattivi” (leggasi matti)

Fulvio Petri