Quattro mosche di velluto grigio (Film)

Quattro mosche di velluto grigio di Dario Argento (Italia/Francia,1971)

Genere: Thriller, Giallo  Durata:102′

 

Responsabile involontario di un omicidio il batterista rock Roberto Tobias viene ricattato da un testimone oculare che indossa una terrificante maschera simile al volto di un bambino ; dopo aver assunto uno scalcinato investigatore scopre prima di tutto che la persona che lui credeva di aver ucciso per errore é in realtá ancora viva e che lo scopo del ricattatore é forse qualche cosa di piú inquietante…intanto uno strano sogno riguardante una decapitazione lo perseguita….

Scritto da Dario Argento, Luigi Cozzi e Mario Foglietti é il film che completa la cosiddetta « Trilogia degli animali » assieme a « L’uccello dalle piume di cristallo » e « Il gatto a nove code » ed é forse dei tre quello con la trama piú originale ed elaborata e con colpi di scena inattesi quanto indimenticabili ; che Argento in questo momento della sua carriera sia ancora fortemente influenzato da Alfred Hitchcock lo prova le sequenza del finto omicido, chiara citazione di « Intrigo internazionale », ma trovate come la maschera del testimone e il sogno premonitore di Roberto sono segni di un importante e decisiva evoluzione autoriale che il regista romano porterá a compimento nei successivi « Profondo rosso » e « Suspiria ». Tecnicamente « Quattro mosche di velluto grigio » si fá apprezzare per il suo realismo nel quale non mancano sequenze claustrofobiche come la sequenza della morte di Amelia e le allucinanti decapitazioni fino al brutale e commovente finale. Tra i protagonisti Michael Brandon e Mimsy Farmer (il primo scelto da Argento perché somigliante proprio a se stesso e la seconda perché somigliante alla sua ex-moglie), Jean-Pierre Marielle nel ruolo dell’ investigatore Arrosio, forse il personaggio piú interessante del film, Stefano Satta Flores, Oreste Lionello, Laura Trochel ( qui ancora con il vero nome Costanza Spada) e Bud Spencer in quello del barbone Diomede. Musiche di Ennio Morricone. Venne girato tra Milano, Roma, Torino, Spoleto e Tivoli. Prodotto da Salvatore Argento.

(Antonio Di Carlo)