Red White & Blue (Film)

Red, White & Blue di Simon Rumley (USA, 2010)

Durata: 104′ – Genere: Horror drama, Thriller

TRAMA: Texas, tempi moderni, la giovane Erica(Amanda Fuller) passa la sua vita emotivamente disconnessa dal resto del mondo, salvo le avventure sessuali che intrattiene con sconosciuti, e per una notte soltanto. Un giorno incontra Nate(Noah Taylor), giovane ambiguo e disturbato ma protettivo e carismatico, reduce dal servizio in Iraq. I due instaurano un rapporto di intimità emotiva e confidenza, finché nella vita di Erica non si presenta Frankie(Mark Senter), una delle sue avventure notturne, che sta cercando la ragazza per un motivo preciso…

Intriso di un dolore sotterraneo profondo, e di una profonda inquietudine, l’ottimo film di Simon Rimley è un calibratissimo crescendo di tensione e violenza, sia psicologica che fisica, che affonda le radici in passati e trascorsi personali altrettanto violenti; ferite dell’anima e anime nate ferite(Nate), e mescola in modo sapente dramma psicologico a thriller, revenge movie ad un’insolita e tragica storia d’amore. Con uno stile asciutto, vigoroso, lucido, ma anche viscerale e potente; tra musiche dissonanti e una fotografia che improvvisamente vibra al vibrare delle violenti pulsioni dei protagonisti-soprattutto quando la vendetta inizia-, Rimley costruisce una storia che avvolge e ipnotizza lo spettatore in una spirale tragica di eventi in cui azione, messa in scena, e psicologie dei personaggi trovano un epilogo perfetto. Brava Amanda Fuller, eccezionale Noah Taylor.
Ottimo.

Lisa Dallari

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Si tratta di una vicenda nera ambientata in Texas. Per un’ora non sembra succedere granché, due storie corrono parallele e non sembrano doversi intrecciare, l’unico legame una ragazzina disagiata e svuotata, che usa il sesso come veicolo per sentirsi viva e lo fa con chiunque, in un ambiente di degrado, sofferenza, abbandono e vacuità esistenziale. Ma, quando l’amore si affaccia, le cose cambiano, prendono una piega inattesa, sorprendente, basato sul tema della vendetta, fino al durissimo finale, che riesce a dare tutte le risposte con una sola immagine. In pratica il finale è geniale. Il film è un crescendo costante, la crudezza di alcune scene, la colonna sonora al pianoforte così slegata eppure integrata al resto, i protagonisti del film davvero ottimi, insomma, questo per noi è stato un filmone, altamente consigliato, da vedere senza dubbio! Molto “pugno nello stomaco” in alcuni frangenti, siete avvisati!

Claudio Marucchi

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La potenza delle immagini e del contenuto di quest’opera sono davvero in grado di annientare lo spettatore. Purtroppo questo film, tanto per cambiare, non è mai uscito in Italia; si avvale di una bellissima colonna sonora fatta di episodi rock (pochi) e molti brani eseguiti solo col pianoforte; parte e si sviluppa come un film drammatico (e passa circa un’ora prima che il film evolvi verso l’horror più insostenibile); la recitazione è ottima e così spontanea da sembrare reale ma tutti i meriti della riusciti della pellicola vanno soprattutto alla regia asciutta e continuamente alla ricerca di nuovi modi per raccontare la vicenda. Forse l’unica cosa che non ho gradito sono gli improvvisi montaggi sincopati ma in questo caso, questo aspetto è molto soggettivo. Un ultimissimo appunto: volendo fare un confronto con l’altro film d’autore drammatico/horror che ho visto di recente, “Goodbye Mommy” (austriaco), posso dire che, mentre in Red White and Blue l’elemento straordinario è sopratutto la sceneggiatura, nell’altro film, la regia è sicuramente molto più lucida e elegante e misurata. Sicuramente due grandi film che NON DOVETE PERDERVI. Ancora una volta gli USA dimostrano di riuscire a mantenere il passo con la qualità delle produzioni europee.

Alfonso Balzano

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Semplicemente superbo questo film mi ha ridato in questi giorni fiducia nella possibilità di godere appieno, di essere trasportata, risucchiata, assorbita dal cinema. Creazione perfetta questo film non lascia spazio alla noia, ai battiti di ciglia. Si guarda, si ascoltano le poche parole essenziali nel senso più profondo, i molti silenzi ancora più eloquenti. Le immagini a volte mute a volte sottolineate da sapienti suoni, colori, punti di vista insoliti, trascinano in un vortice di storie, passioni, follie intrecciate tra di loro. Film intenso, duro, magnifico, senza compromessi. protagonisti bravissimi. Mi ha emozionata. Calamitata. Lo riguarderei altre 100 volte. Consigliatissimo.

Stefania Sapuppo

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Scavando tra il mucchio selvaggio dei miei film da vedere mi sono imbattuto in questo film colorato dalle tinte texane, immerso nelle lande più oscure dell’america nascosta. Tre personaggi, tre storie, un unico destino.
Inizio folgorante ricorda tanto il cinema anni 70 , niente dialoghi solo la musica di un pianoforte inquietante.
Dopo un inizio abbastanza forte il film rallenta sedimentando tutte le emozioni quasi si blocca, lentamente conosciamo le vite dei tre protagonisti vite di solitudine di sogni da realizzare di redenzione, l’illusione di poter essere felici nonostante tutto.
Basta un piccolo errore, una istintiva reazione di rabbia, tutto esplode.
Gli ultimi 40 minuti sono di una violenza estrema , poco sangue , poco gore , ma fidatevi fa male come una lama che penetra il corpo velocemente non la vediamo ma si sente. Sentiamo la rabbia il dolore di qualcosa che non tornerà più mai più. Ognuno ne pagherà le atroci conseguenze di quel pezzo di vita portata via.
In “quella domanda folle” si nasconde tutta la felicità di un film NERO come il petrolio Texano
Buona Visione

Mauz Falato