Starry Eyes (Film)

Starry Eyes di Kevin Kölsch e Dennis Widmyer (Usa, 2014)

Durata: 98′ – Genere: Horror

Determinata a diventare un’attrice di Hollywood, Sarah Walker passa le sue giornate a lavorare come cameriera in un fast-food, a frequentare gli amici e a presentarsi ai numerosi casting. Dopo una serie di strani provini, viene scelta come protagonista di The Silver Scream, il nuovo film realizzato da una misteriosa e antica società di produzione, la Astraeus Pictures. L’opportunità ben presto avrà conseguenze bizzarre che la trasformeranno profondamente sia a livello fisico che mentale…
Titolo atipico e sorprendente questo horror indipendente americano scritto e diretto dal duo Kevin Kölsch e Dennis Widmyer, autori anche del precedente thriller Absence del 2009 e del segmento Valentine’s Day contenuto nella recente antologia Holidays del 2016.
Starry Eyes è davvero un ottimo esempio del genere, solido e ben strutturato, con una massiccia dose di violenza e gore, cupo e asfissiante, visivamente mesmerizzante e con un notevole rimando al body-horror cronenberghiano. Significativa e magnetica anche la colonna sonora di stampo elettronico di Jonathan Snipes, che poi firmerà anche quella di Excess Flesh del 2015, altro gioiellino horror indipendente. Il sottotesto politico-sociale comunque non è affatto trascurabile; nella pellicola vi è una palese critica al mondo di Hollywood e ai compromessi che la contraddistinguono per chi vuole arrivare al successo. Cosa siamo disposti a fare per ottenere quello che vogliamo? Fino a che punto arriveremmo a spingerci? In Starry Eyes vedremo Sarah andare incontro al suo destino affrancandosi da ogni scrupolo e scendendo nell’abisso dell’amoralità e della perversione.
Vale la pena menzionare che il film funziona anche grazie alla bravura dell’attrice protagonista, Alexandra Essoe, nata in Arabia Saudita e trasferitasi in Canada a dodici anni, già apparsa nei film Free to Go (2008) e Passion Play(2010); recentemente ha anche partecipato all’antologia Tales of Halloween (2015) e a breve uscirà la sua prossima pellicola, il thriller/horror The Neighbor.
La validissima Alexandra Essoe interpreta Sarah, un personaggio che è praticamente impossibile amare, vanitosa, egoista, invidiosa e che non guarda in faccia a nessuno pur di raggiungere i suoi scopi, e lo fa in modo egregio. Progressivamente assistiamo alle sue malefatte e alla sua discesa agli Inferi (quasi letteralmente), prima circuita da alcuni personaggi inquietanti e poi pienamente e volontariamente consapevole di ciò che sta facendo, nonchè alla sua spettacolare mutazione, che prende forma sia a livello psicologico che fisico, trasformandola in un essere mostruoso assetato di fama e successo così come di sangue. In questo senso sono decisamente eccezionali gli effetti speciali artigianali e non di computer grafica, esteticamente di grande fascino e con una resa dall’impatto notevole.
Un horror moderno magnetico e brillante che tiene conto degli insegnamenti del passato.

Ilaria Dall’Ara

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Horror a lenta cottura, ma dalla parte finale trascendentale; cinico e satirico sulle manovre tra ambizione e rapporti umani; una protagonista malatissima in perfetta forma e una tensione ansiogena continua. Amorale, dissacrante, intrigante.

Fulvio Petri

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Se amate un certo “ottantismo”, che è tornato prepotente come suggestioni audiovisive, consiglio questo STARRY EYES (stesso anno di IT FOLLOWS). Mi ha stupito per il taglio quasi indipendente, e per una linearità della trama, che pur portando esattamente dove si può intuire fin dall’inizio, ha come indubbi assi nella manica i protagonisti, caratteristi e scelte narrative, che strizzano l’occhio a Rosemary’s Baby, per dirne una, ma in chiave di denuncia sociale, e anche con una piega sottilissima di macabra ironia.

Riccardo Himmel

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Film piuttosto atipico e convincente…Devo dire che, pur non trovandomi di fronte a un “must” o a un “filmone”, l’ho visto con grande interesse, e mi ha intrattenuto benissimo. Il film è non solo ben realizzato, ma spicca per una sua originalità, con la protagonista che si produce in un’ottima prova, di alto livello (soprattutto rispetto agli altri attori). Ottima la fotografia. La storia mostra un crescendo di inquietudine, giocando molto sul lato psicologico oltre che estetico, e mettendo in scena l’ossessione della protagonista per diventare una star del cinema, fino al suo incontro con “qualcuno di molto particolare”, destinato ad avere un impatto decisivo sulla sua vita ed il suo futuro. Ho apprezzato moltissimo la seconda parte / finale, molto violenta, con ottimi effetti di resa delle scene crude, quasi gore. Finale strano, non comprensibile immediatamente, ma che apre riflessioni non banali. Sicuramente da vedere!

Claudio Marucchi

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La ricerca disperata del successo è l’argomento centrale del film che tuttavia viene appena abbozzato. Il film è strutturato con una lunga premessa e uno sviluppo finale molto violento ma che potrebbe scontentare facilmente i più impazienti. E’ vero che clima e atmosfere sono ben costruite ma non posso fare a meno di considerare il film abbastanza insipido e incolore. Ripeto, forse tra le righe c’è anche una denuncia direttamente rivolta all’industria cinematografica hollywoodiana, come avviene anche in MAPS TO THE STAR (Di Cronenberg) del resto, ma in questo caso la critica è veramente blanda e quello che rimane è una storiella esile esile. Come già anticipato, gli omicidi sono molto cruenti e realistici, e sono presenti dei momenti “allucinati” molto suggestivi. A me personalmente questi pochi elementi non hanno convinto a tal punto da promuovere il film a pieni voti ma non a tal punto da sconsigliarlo. Da vedere in ogni caso.

Alfonso Balzano