Stereo (film)

Stereo di Maximilian Erlenwein (Germania 2014)

Durata: 95 – Genere: Thriller, Dramma

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film thriller-drammatico molto avvincente, che parte da un mistero insolito, che piano piano si chiarisce e lievita fino a svelare realtà insospettabili e dolorose. Un crescendo tra schizofrenia, voglia di riscatto, vendetta, colpe rimosse e ambiguità umane a non finire. Un esempio di film sul “doppio”, sull’eterna binarietà tra luce e oscurità: Il bene e la “normalità” come utopia, desiderata e al contempo disprezzata; il male come unica opzione possibile, il male come unica realtà esistente (che trova fonte dalle proprie colpe) e da accettare fino in fondo, pur se insostenibile. Sceneggiato benissimo, tiene incollati alla poltrona dall’inizio alla fine, senza un attimo di tregua. Cresce la curiosità, cresce il disagio e cresce l’angoscia per un personaggio protagonista scisso da sé stesso, meno umano di quanto vorrebbe, ma assai più umano di quanto pensa lui stesso. Finale nerissimo, ma molto, molto poetico.

Fulvio Petri

STEREO è un film riuscitissimo, sotto ogni punto di vista. Dal thriller psicologico al drama al crime action, questo lavoro originale e potente trascina lo spettatore attraverso una gamma variegata di emozioni, coinvolgendolo fin dall’inizio e conducendolo fino ad un crescendo che culmina in uno splendido ed amaro finale. Ambientazioni, attori, effetti speciali, è tutto perfettamente gestito, si empatizza facilmente con il protagonista che è un uomo che poco dopo l’inizio viene perseguitato da uno strano personaggio che si rivelerà essere qualcosa di inatteso. Mentre il protagonista si impegna a cercare di rimettere insieme i pezzi della propria vita, l’altro arriva a complicare maledettamente ogni sua azione, svelando il proprio ruolo in modo sempre più netto e marcato. La storia svela poco a poco il mistero alla base di ciò che stiamo vedendo, e vira verso un crime action violento e bellissimo, condito da un finale che impreziosisce il tutto, magnificamente, con poesia e cattiveria mirabilmente fuse. Un grande film, da non perdere!

Claudio Marucchi