The Blair Witch Project – Il mistero della strega di Blair (Film)

The Blair Witch Project – Il mistero della strega di Blair  (The Blair Witch Project) di Daniel Myrick e Eduardo Sanchez (USA/1999)

Durata :  86’ Genere : Orrore

 

Nell’Ottobre del 1994 tre ragazzi del Maryland (Heather, Joshua e Michael che interpretano loro stessi) si perdono nei boschi di Burkittsville ( anticamente chiamato Blair) mentre realizzano una documentario su una leggenda locale ovvero Elly Kedward consociuta come “La strega di Blair” vissuta nel Settecento ; negli stessi luoghi pero’ alcuni anni prima un serial killer di nome Rustin Parr aveva massacrato le sue vittime….

Scritto e diretto con appena 60.000 dollari da due registi esordienti é forse l’ultimo grande horror del millennio ma soprattuto primo caso cinematografico del nuovo diventato a modo suo un punto di non ritorno del genere soprattutto grazie ad marketing efficace ed opportunista ( é stata stata una delle prima produzione indie di questo tipo ad essere reclamizzata anche come “Fatto vero” via internet prima dell’avvento dei socials e di youtube e di fatto come “Fake news” ante litteram) che gli ha sicuramente permesso di compensare i proprio difetti strutturali, é girato difatti in maniera decisamente amatoriale, e di spacciare come nuove idee di riferimento non proprio originali in quanto il progetto si rifá, ed é evidente, a classici del mockumentary ( o finto documentario) quali “Non aprite quella porta” di Tobe Hooper e “Cannibal Holocaust” di Ruggero Deodato dettagli peró sfuggiti, e non é una sorpresa, alla cosiddetta generazione post-millennials forse troppo abituata a consumare immediatamente e a gettare e dimenticare con altrettanta velocitá ; il film comunque si lascia vedere ed apprezzare e non mancano momenti di pura strizza e di angoscia soprattutto durante le sequenze con l’ansimante Heather ( che venne premiata con un Razzie, troppo cattivo considerata la produzione, per la peggiore intepretazione). Divento’ logicamente un caso e divise, come sempre quando un film diventa un successo inattesso e si ritrova al centro dell’attenzione, critica e pubblico con i relativi detrattori e fan che ne fecero un cult ed una fonte d’ispirazione per gli indie-movie successivi sdoganando e giustificando in certi casi un pressapochismo amatoriale a tratti allarmante (vedi per.es i Blair-movies film sponsorizzati dalla Brain Damage). Malgrado il successo genero’ solo due sequels (ed uno di questi anche apocrifo) ma anche una trilogia videogiochi e fumetti guadagnandosi il diritto a citazioni varie (dal giornaletto “Topolino” fino all’anime ”Soul eater” passando per i “Simpson”). Una curiositá : A causa del suo successo commerciale fú il primo film di budget più basso con gli incassi più alti dopo “Interceptor” di George Miller.

(Antonio DI CARLO)