The Babadook (Film)

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The Babadook  di Jennifer Kent (Australia,2014)

Durata: 90′ – Genere: Horror Psicologico

Una madre afflitta da una disperata stanchezza morale, che pure cerca, diligentemente, di fare il proprio dovere. Un bambino che porta, da sempre, il peso di una nascita di immenso dolore. Amelia è una donna infinitamente sola, allontanata anche da chi dovrebbe aiutarla, da chi teme che in qualche modo la disgrazia altrui contagi il proprio mondo perfetto. The Babadook travalica il genere horror, diventa una storia di solitudine, tristezza, di lotta e di amore. Di fronte alla disperazione ed al terribile senso di colpa che solo una madre può provare l’applicazione e la diligenza non bastano più: si deve lottare con il demone di una rabbia mai confessata. I bambini sanno se si è arrabbiati con loro, sanno se non li sia ama. Ma vogliono bene lo stesso e spesso questo ci salva. E talvolta si comprende che i demoni non vanno mai via del tutto. Si impara però a tenerli a bada.

Nicoletta Sibio

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Babadook mi ha dato da pensare parecchio e mi ha lasciato tanti interrogativi. Sono io che vengo da un lungo digiuno e quindi non ho saputo cogliere i dettagli, le sfumature (poche) prevalentemente cupe, i diversi riferimenti ad alcuni pilastri del genere e le (forse) ripetitive situazioni o mi sono trovato davanti ad un horror “diverso”, originale, dalle atmosfere inquietanti e opprimenti!? Ho avuto la forte impressione che il film sia stato il tentativo di una regista che ha voluto a tutti i costi rendere un corto più lungo, schiacciando l’occhio a tutti quelli che volevano qualcosa di diverso ma non tanto originale!

Alberto Maria

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Premesso che verso la fine ho sperato VIVAMENTE che Babadook uscisse REALMENTE dallo schermo per portarsi via 46 dei 50 spettatori – i restanti quattro eravamo io ed un collega e due ragazzi accanto a noi, gli unici a non aver fiatato per quasi tutto il film… – che non hanno fatto altro che rompere le scatole con ridolini e battutacce nei momenti di maggior pathos!!!!!!).
La storia ormai è arcinota, Amelia è una vedova che vive col figlio di sei/sette anni circa, Samuel, che dimostra di avere qualche bizzarria comportamentale, lavora in una casa di riposo ed è costantemente alla ricerca di un qualcosa che argini la vivacità del figlio.
Quando fra le sue mani appare il libro Mister Babadook (un plauso a chi lo ha creato, semplicemente fantastico e paurosamente coinvolgente, vale buona parte del film), quelle che erano state archiviate come le ennesime fantasie di Samuel si trasformano in realtà. Oppure no?
Personalmente ho dato questa chiave di lettura al film, e cioè che Amelia ha bisogno molto più del figlio di trovare un equilibrio considerando la tristezza della vita che conduce (e circondata da gente sprezzante, in primis l’odiosa sorella e la ancor più odiosa nipote che viene “scaraventata” nel vuoto da Samuel in una scena copiata pari pari da Orphan), e dalla quale non trova via di uscita. La materializzazione di Babadook per me è solo il concretizzarsi della sua rabbia e delle sue (giustificate) frustrazioni, e combattendolo un modo per dimostrare a se stessa che vale molto più di quello che gli altri (ed ovviamente se stessa) pensano.
Plauso quasi inutile, considerata l’interpretazione di Amelia, ad Essie Davis ed anche al bambino che interpreta Samuel (alzi la mano chi non ha un figlio così capriccioso ed insopportabile anche se “i figli so piezz e core!!!” o chi non ne conosce almeno uno), che personalmente dopo un’antipatia iniziale ho apprezzato. La famosa scena con Amelia che urla a squarciagola abbracciando a sé Samuel sarebbe stata una chiusa più che degna per questa pellicola “in crescendo”, ma si è dato vita ad un finale che non spoilero per correttezza, ma che non condivido assolutamente.

Nunzio Castellano

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Ave gente…vengo fustigata a morte e bannata a vita se dico che a me stoBabadook non m’ha esaltata così tanto? Sarà che visti i commenti di chi l’ha visto ancora sub Ita tempo fa mi ero creata tante aspettative ma…
Si bo…carino. ..ma da qui a dire un horror con l H maiuscola. ..finalmente un film che fa PAURA…
bo…o sono io che non mi spavento più? Aiutatemi a capire…e a capirlo.. son disposta anche a rivederlo con un maggior occhio critico se mi date dei validi spunti.

Greta Greis

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Finalmente anche io ho visto il tanto chiacchierato “The Babadook“. Una sola parola per descriverlo? MERAVIGLIOSO! Credo sia uno degli horror degli ultimi anni che più mi ha convinto!
Non lasciatevi convincere, come stava accadendo a me, dal pensare che sia il solito film “dell’uomo nero”, perchè così non è! Il film australiano, è a mio avviso un vero gioiello, una pellicola triste, carica di suspance anche nella sua lentezza, priva di effettacci in CG (a parte forse un 2 scene…), una favola nera come poche, nel suo insieme semplice, ma con di fondo tantissimi contenuti (il lutto familiare, le problematiche del rapporto genitori-figli, l’accettare certi avvenimenti della vita…). Bellissima la fotografia, quasi priva di colore, i due attori, specie il bambino, sono bravissimi e perfetti nei loro ruoli, inoltre è quasi del tutto girato in un ambiente, ma il tutto è concentrato su una messa in scena curata, non banale e diversa dal solito.
Il libro, dal quale prende vita la storia del film, è inquietante, ho amato quei disegni così macabri ,sinistri, da subito! Un horror psicologico, che spero esca nelle nostre sale quanto prima (e visti i tanti premi che sta prendendo in giro, nei vari festival…magari c’è da poterci sperar più del solito…ma mi accontenterei anche di un passaggio home-video.)
Da far sorridere il bellissimo omaggio che la regista regala mostrando la protagonista che in piena notte guarda in tv i “Tre volti della paura” del nostro Bava) . Assolutamente da vedere!

Gionatan Marra

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Visto e piaciuto,un po’ troppo insistito nella seconda parte il ricorso a poltergeist e spaventi facili ma il valore drammatico e la riflessione sul male che propone il film sono pregevoli.Un po’ tirato via il finale “liberatorio”… Grande prova della protagonista e libro illustrato dark/macabro assai inquietante. Promosso”.

Damiano Salani

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Psycho-thriller dagli spunti esoterico-fiabeschi, raccoglie una serie di piccole provocazioni e pseudo-innovazioni, che lo distinguono molto dai soliti film del genere. Con delicatezza e gusto, partecipa nello smontare millenari tabù e convenzioni, quali la “santa” dedizione materna, l’innocenza infantile, la famiglia. Mai in un film una madre è apparsa tanto fragile e simpatica (pur nella sua follia), mai in un film un bambino odioso e molesto, è riuscito al contempo ad apparire altrettando adorabile. Due personaggi “nuovi”, che si distruggono e aiutano a vicenda. Ambiguo e nevrastenico, molto più che orrorifico nel senso stretto, babadook è soprattutto un film dove si mette finalmente in discussione l’indiscutibile. A fine visione, anche dopo qualche inevitabile parossismo, resta comunque impresso e spinge al dialogo; un film da vedere.

Fulvio Petri

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IERI SCRIVEVO che THE BADABOOK esce in USA il 28/12/14, e che dai trailer sembra promettere molto e che avreste potuto trovate il film completo SUB-ITA in rete. PER CARITA’! NON LO FATE! NON SCARICATELO! NON COMPRATELO! NON ANDATE AL CINEMA! Parafrasando uno dei suoi leit motiv:
BABA DOOK DOOK DOOK! QUESTO FILM é BRUTT BRUTT BRUTT!
Mi sto trattenendo molto dallo scrivere parolacce.
Babadook è l’opera prima di una regista, Jennifer Kent, che ne firma anche la sceneggiatura. Non credo avremo più il “dispiacere” di vedere altre opere di questa “autrice” e non credo che il film uscirà in Italia, a meno che i nostri distributori siano proprio dei gran cazzoni. Questo film è, a mio parere, il peggior insulto che un fan dell’orrore possa subire, perpetrato ai suoi danni per la durata prolungata di un’ora e mezza interminabile.
INSULSO, NOIOSO, SCONTATO, BANALE, INUTILE, PER NULLA PAUROSO, IRRITANTE: questo sono gli aggettivi che avrebbero dovuto mettere sulla locandina sotto, altro che Masterpiece… sì piece forse sì, ma piece of shit. Sono davvero furioso. TELECRONACA (quasi SPOILER):
Dopo 30 minuti 30 di descrizione noiosissima sulle caratteristiche dei personaggi, cerco di capire perchè l’autrice abbia deciso di dedicare tutto sto tempo a questo aspetto.
Al 48esimo c’è la prima apparizione della presenza: RIDICOLA. IN CGI PESSIMA. CON UN SENSO NULLO DELLA PROSPETTIVA.
Al 65° non riesco a credere che il film si stia risolvendo in tal modo. DAVVERO non è possibile che qualcuno abbia scritto una tale nefandezza e qualcun altro l’abbia avallata producendola.
Ma come si dice? NON C’E’ MAI FINE AL PEGGIO: al 85° minuto c’è un colpo di scena finale al quale non so se ridere o piangere per lo sconforto. NESSUN AUTORE CHE ABBIA PASSIONE PER L’HORROR credo avrebbe mai avuto il coraggio di scrivere un finale simile. No, non dico null’altro perchè odio chi spoilera i finali. MA VI GIURO, PER QUANTO VI VOGLIO BENE, VORREI SOTTRARVI AL SUPPLIZIO DI QUESTO FILM raccontandovelo, per farvi capire che razza di idiozia sia stata filmata. La cosa positiva è che il film finisce prima del 89° minuto previsto.
FILM BOCCIATO SENZA RISERVE E SCONSIGLIATO A TUTTI.
Visto che non riesco a essere mai cattivo fino all’ultimo devo dire che, se proprio vogliamo trovare un punto a favore di questo obbrobbrio, questo sia rinvenibile esclusivamente nell’ottima prova recitativa della protagonista. PUNTO
Il fatto che il film, sembri trarre spunto da quei fatti di cronaca quotidiani che siamo abituati a sentire al telegiornale, sinceramente mi lascia davvero indifferente, perchè la tematica è praticamente abbozzata.
A MIO PARERE, UNO DEI PEGGIORI FILM DELLA STORIA DELL’HORROR. QUINDI AI POSTERI (e a voi tutti) LA (per nulla) ARDUA SENTENZA.

Alfonso Balzano

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Opera prima della Kent veramente eccellente! Vista al cinema al Torino Film Festival dove ho potuto apprezzarne gli effetti sonori da brividi…davvero notevoli! Il film riprende visivamente un po’ il cinema espressionista tedesco come atmosfere, effetti speciali semplici ma efficaci, con due attori eccellenti a mettere in scena quella che alla fine è una splendida e terrificante favola nera…ma non solo…SPOILER: a mio modo di vedere il Babadook non è altro che la rappresentazione dell’odio inconscio che la madre aveva sviluppato nei confronti del figlioletto, “responsabile” inconsapevolmente della morte dell’amatissimo marito, dato che proprio la sua nascita in pratica aveva causato l’incidente che gli costò la vita. Lei non riusciva ad ammettere di colpevolizzare il bimbo e “l’uomo nero” quindi era l’esternazione della sua rabbia verso il piccolo. Una volta che finalmente se ne è resa conto, è riuscita a tenerlo sotto controllo, metaforicamente stipandolo in cantina. Comunque voglio il libro del Babadook per la mia collezione di libri horror!

Ilaria Dall’Ara