Frankenstein’s Army (Film)

Frankenstein’s Army di Richard Raaphorst (Paesi Bassi, 2013)

durata: 90″ – genere: Horror

Siamo alla fine della Seconda Guerra Mondiale, una squadra di soldati sovietici oltrepassa le linee nemiche per soccorrere un’altra unità rimasta isolata. Raggiunto il luogo d’incontro la squadra si trova di fronte ad un autentico massacro di civili ma dei propri compagni non v’è traccia alcuna.
Purtroppo scopriranno presto che la guerra ha in serbo per loro un orrore ancora più grande di quanto avessero mai potuto immaginare: una autentica armata di non morti, assemblati con pezzi di cadaveri e parti meccaniche, rianimati con la corrente elettrica. E, dietro a tutto questo, le perverse macchinazioni del loro creatore: il dottor Frankenstein.


Produzione olandese datata 2013 che vede l’esordio alla regia di Richard Raaphorst, “Frankenstein’s Army” riparte da quella sottotradizione che spesso ha unito l’orrore alle vicende della WW2, cercando di farlo con qualche ingrediente nuovo ed un’idea, per certi versi, originale.
Perché in fondo il found footage, abbinato a vicende accadute nel 1945, originale lo sarebbe senz’altro, anche se non necessariamente corretto, né sempre calzante. Ma se da un lato queste premesse sembrerebbero affondare l’intero lavoro, dall’altro il film è stato costruito per orientarsi verso lidi differenti, privi di particolari pretese di realismo. Pertanto, se guardiamo alla pellicola nel suo insieme, a suo modo il found-footage funziona e coinvolge, evita di calcare eccessivamente la mano trasmutandosi perciò in una lunga ripresa in soggettiva, lasciando per strada sin da subito l’idea del “filmato ritrovato”. Tale pretesto, a suo modo, si integra perfettamente alla narrazione la quale, per quanto essenziale ed a tratti alquanto fantasiosa, è sempre appassionante.


Ma per volere realmente apprezzare ciò che meglio funziona in “Frankenstein’s Army” occorre attendere la seconda parte del film, nella quale compaiono le ingegnose e terrificanti creature che sapranno incollare allo schermo anche i più schizzinosi. Gli spunti videoludici sono frequenti, le sequenze che riprendono l’assedio al soldato autore del filmato sono avvolgenti ed angoscianti, la tensione si fa palpabile nonostante la pellicola non intenda mai prendersi troppo sul serio. Le creature del Dottor Frankenstein sono splendide, originali, estremamente variegate, tutte egualmente spettrali ove il connubio fra splatter e steampunk funziona a meraviglia. Apprezzabile, in tal senso, la scelta del regista di rifuggere la tentazione dell’abuso di CGI preferendo lavorare con effetti speciali bene eseguiti e sempre credibili.
In un film nel quale ci si diverte e ci si intrattiene in questo modo passano in secondo piano le imperfezioni e gli eccessi che, personalmente, tendo a leggere più come una palese volontà di Raaphorst di intrattenere, che non come semplici ingenuità. “Frankenstein’s Army” probabilmente non scolpirà il proprio nome nella storia del cinema di genere, tuttavia saprà regalare un po’ a tutti gli appassionati novanta minuti di orrore ricchi di violenza estrema, ostentata, catartica. Da vedere.

Marco Vadda