Tales of Halloween (Film)

Tales of Halloween di registi vari (USA, 2015)

Durata: 92′ – Genere: Horror

Dieci storie che si producono la notte del 31 Ottobre: Una baby-sitter e il suo fidanzato vengono trucidati dopo essersi ingozzati di dolci, un bambino diventa l aiutante di Satana, dei serial killers ricevono una visita non proprio amichevole, un adolescente chiede aiuto ad un demone per vendicarsi di un gruppo di bulli, una Donna viene molestata da uno spirito, un marito cerca di eliminare la moglie strega…..

Splendido omaggio al domestic-Horror e agli splatter comics in confezione extra lusso girato in maniera spudorata , ed intelligentemente stupida , che ha probabilmente la sua apoteosi nel segmento ” Friday the 31st”; a guardare bene gli episodi non si direbbe che si alternino ben 11 registi forse perche’ tutti sono accomunati dallo stesso spirito nostalgico per un tipo di horror talmente demode’ da sembrare oggi quasi controcorrente ; Che si faccia sul serio comunque lo si evince dalla violenza brutale, ed immediata, che sembra quasi in antitesi con la semplicita’ ed ingenuita’ delle storie narrate e dalla tensione che in alcune situazioni diventa palpabile se non insopportabile, vedi l episodio del “grim grim ghost” , quasi una citazione dell autostoppista di Creepshow 2. Certo in alcuni casi qualche minuto in piu avrebbe giovato ma alla fine ci si alza dalla sedia abbastanza sazi. Interessante tra gli altri temi del film il confronto tra violenza infantile e quella adulta dove una sembra essere conseguenza ed origine dell altra. Camei per Jo Dante nell’ episodio della zucca assasssina e di John Landis nell episodio del bimbo mostro sequestrato, e cio’ a conferma dei modelli horror presi come riferimento per la realizzione di questo film. Musiche di Lalo Schifrin con pezzi dei Sacrilege BC e degli Psycho Charger. Tra i registi che hanno partecipato Neil Marshall, Darren Bousman e lo scrittore splatterpunk John Skipp.

Antonio Di Carlo

Raccolta di episodi ambientati nella famigerata notte di Halloween, trattasi di dieci segmenti, non tutti di mio gradimento. Segnalo l’episodio del bambino che incappa in un mefistofelico vicino di casa, dotato di uno humour allo zolfo; l’episodio del gruppo di ragazzini che assedia due coppie di amici, secondo me il più agghiacciante; inquietante anche il segmento avente per protagonista una ragazza di ritorno dalla festa di Halloween tenutasi a casa di sua madre. Di tutt’altro tenore altri segmenti, come quello simpaticissimo dei due vicini di casa che si azzuffano per i rispettivi allestimenti, oppure l’episodio con protagonista un essere deforme che sembra un incrocio fra Victor Crowley di Hatchet e le creature di Wrong Turn, puro omaggio al genere con protagonisti mostruosi; impareggiabile, inoltre, il racconto di un rapimento a dir poco anomalo, dove si rileva la presenza di un clone dell’essere del nostrano Quella villa accanto al parco. A mio avviso inutile, la storia sulla zucca assassina. Esperimento corale assolutamente riuscito, considerando che si riesce a ben bilanciare gore e splatter, abbondanti, con altrettanta ironia e voglia di non prendersi sul serio. Moltissimi i nomi dei registi famosi coinvolti in questa operazione; Adrienne Barbeau e Barbara Crampton appaiono per una manciata di secondi. Stilosa la doppia locandina del contenitore che contiene il dvd della Midnight Factory. 

Nunzio Castellano

Tales of Halloween è un film “horror” Usa del 2015, dedicato, come facilmente intuibile, alla famosa festività appena decorsa. Il film è composto da 10 episodi diretti da altrettanti registi, alcuni dei quali anche famosi. La domanda che mi sono posto alla fine della visione è stata: “perchè? Perchè inquinare l’horror con tanta stupidità?”. Eppure ci sono stati horror in passato (per esempio La casa 2 o tanti film splatter) in cui l’ironia è stata sviluppata in maniera equilibrata e intelligente. In questo film, nonostante la presenza della madrina Adrienne Barbeau (attrice di Carpenteriana memoria) la cui voce introduce i singoli episodi, nonostante titoli di testa davvero indovinati, nonostante la presenza di qualche episodio davvero riuscito, fallisce miseramente, nel suo complesso, nella possibilità di arrivare almeno ad una valutazione sufficiente e la cosa mi fa rabbia se penso che vi sono coinvolti registi del calibro di Neil Marshal (the descent) o Lucky Mc Kee (may, the woman). E dire pure che il film inizia benissimo con un episodio terrificante (golosone), continua altrettanto bene con il secondo in cui si racconta dell’assalto di bambini ad una casa e si mantiene su buoni livelli con il terzo, nel quale peró si inizia a notare un tono grottesco che nel caso specifico è ben gestito. Dal quarto episodio in poi, invece, il film tracolla in una stupidità e in una banalitá grossolana e irritante che non ho affatto gradito e che mi ha indispettito non poco. Non cito gli episodi perchè, per far capire i motivi della mia stizza, dovrei raccontarveli. Sappiate solo che sono frutto di quell’ironia becera americana, nata negli anni 80 che tende a miscelare humour e horror e che forse poteva avere un senso in quel periodo ma che se reiterata stancamente dopo 35 anni arriva davvero fuori tempo massimo. Inoltre, per realizzare qualcosa di valido, con questa delicata miscela, bisogna avere comunque una certa abilità che gli autori di questi corti hanno dimostrato di non possedere. Io SCONSIGLIO VIVAMENTE questo film ovvero ne consiglio la visione dei soli primi tre episodi. Gli altri episodi li consiglio solo a chi voglia farsi due risate con la dovuta precisazione che, a me personalmente, non hanno fatto neanche sorridere. 

Alfonso Balzano