Hors Satan (Film)


Hors Satan (Outside Satan) di Bruno Dumont. (Francia, 2011)

Durata: 110′ – Genere: Horror drama

Ragazzi non perdetevi questo capolavoro del cinema immaginale! Dumont spacca ancora! Non un film, ma un’esperienza. I paesaggi di Pas de Calais sono i protagonisti di questo visionario viaggio, quasi privo di dialoghi, che ha per protagonista una sorta di sciamano ed una ragazzina che lo segue nelle sue peregrinazioni. Privi di qualunque morale, al di là del bene e del male, con lui che salva lei dal patrigno, poi da altre situazioni, fino a un finale piuttosto sconvolgente.

Un film in cui comanda la natura, gli elementi, in modo simbolico e atmosferico. Un grandissimo viaggio da non perdere, ricco di epifanie di madre natura e della semplicità diretta dei gesti, in uno schiacciamento tra l’ordinario e lo straordinario. Lento, al ritmo stesso delle campagne, questo film assesta un colpo ad ogni tentativo razionale di esegesi o spiegazione. Un fluire da godere con afflato contemplativo e senza alcuna attesa. Strepitoso.

Claudio Marucchi

***

Credevo che, dopo la visione sotto l’effetto di sostanze oppiacee di ENTER THE VOID di G. Noè, nessun film mi avrebbe procurato un effetto così “stupefacente”, invece mi sono dovuto ricredere (e aggiungo incredibilmente) con questo HORS SATAN, film per il quale anche io mi permetto di usare il termine “capolavoro”, per motivi di ordine emotivo e tecnico.

Dal primo punto di vista, il film mi ha provocato uno strano effetto al mio sistema sensoriale, senza avvalersi di montaggi frenetici e/o effetti speciali (ecco il perchè l’uso dell’avverbio “incredibilmente”). Per quanto concerne l’aspetto tecnico invece, è innegabile l’abilità del regista francese, nel raccontare una storia MOLTO complessa, che racchiude in se molteplici disegni narrativi e sopratutto innumerevoli discorsi simbolici. In poche parole, Bruno Dumont riesce a raccontare più della storia che rappresenta sullo schermo e lo fa avvalendosi di pochissimi e rarefatti dialoghi, e puntando spesso su campi lunghissimi. Ovviamente tutto questo si traduce in un tipo di cinema anti-convenzionale e anti-commerciali dai ritmi molto dilatati ma inevitabilmente affascinante e originalissimo.

Alfonso Balzano