Found di Scott Schirmer (USA, 2012) Durata: 103′ – Genere: Horror
Marty è un dodicenne che ama guardare film horror e progetta di realizzare una graphic novel con il suo migliore amico, è il classico bravo ragazzo che a scuola ottiene buoni voti, ascolta gli insegnanti e non causa problemi. La sua esistenza prende però una piega oscura quando comincia a trovare delle teste mozzate nell’armadio del fratello maggiore Steve. Terrorizzato da quella che potrebbe essere la reazione del fratello nello scoprire che il suo segreto non è più tale, Marty si ritroverà a mettere a dura prova il suo amore fraterno in una spirale di eventi che provocherà molte vittime e distruggerà l’esistenza dei pochi che sopravviveranno. Pellicola corrosiva a livello emotivo e psicologico, dolorosa e crudele proprio in quanto assolutamente realistica e perchè resa ottimamente sullo schermo dal regista americano Scott Schirmer (qui nel suo lungometraggio d’esordio), anche responsabile del montaggio e co-sceneggiatore insieme a Todd Rigney, dal cui romanzo è stato tratto il film. La lucidissima voce narrante del piccolo Marty (un ottimo Gavin Brown) ci fa immedesimare in modo totale e ci accompagna progressivamente nel suo inferno personale fatto di abusi fisici e psicologici da parte dei compagni di scuola, dall’indifferenza da parte dei genitori e dalla solitudine che lo attanaglia. Senza parlare poi del dualismo/simbiosi con il fratello serial killer (un agghiacciante Ethan Phillbeck) e tutto ciò che ne consegue. Film fatto con pochi soldi ma che più di tanti blockbuster centra l’obiettivo di turbare violentemente, intrattenere con efficacia, inquietare a livello profondo e farci pensare e ripensare. Tra i film menzionati nella pellicola c’è anche un finto filmino amatoriale di una decina di minuti, Headless, da cui il regista Arthur Cullipher, qui responsabile degli effetti speciali, prenderà spunto e poi porterà sullo schermo come sua opera prima nel 2015. Menzione speciale per il finale dove la scelta di “non mostrare” lasciando il tutto alla nostra immaginazione risulta più efficace ancora del contrario, concedendo allo spettatore solo un’immagine devastante, terribile e bellissima che sarà difficile togliersi dalla testa per molto tempo.
Ilaria Dall’Ara
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Bello bello! Consigliatissimo questo originale horror uscito solo nel 2014, che si snoda interamente attraverso il punto di vista di un ragazzino dodicenne appassionato di horror, che sta in una famiglia con un fratello maggiore di cui fin da subito si scopre il macabro “vizietto”. Il grande segreto qui è rivelato dalla prima battuta del film, quindi non c’è da scoprire qualcosa, ma c’è da vivere e basta il crescendo di orrore che conduce al terrificante finale. Bella regia, ritmo pacato all’inizio, ma funzionale al crescendo successivo, non male gli attori, e la scelta dello sviluppo del soggetto, secondo me molto interessante nella costruzione e caratterizzazione psicologica del ragazzino…un thriller che man mano si fa horror, rendendo reale, in famiglia, la passione del ragazzino protagonista…. insomma, questo è un film da vedere senza aspettare oltre, certamente!
Claudio Marucchi
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L’ho appena visto e devo dire che è una delle cose migliori visionate ultimamente. il ragazzino è meraviglioso, credo sia una delle poche volte che ho provato così tanto affetto per un bambino in un film 
. Comunque è un’opera che si presta a tanti spunti di riflessione, per nulla banale, anzi. ci fa vivere la creazione di un mostro a partire dai tanti piccoli mostriciattoli quotidiani. e ci mostra anche un certo eroismo nel resistere a tanta barbarie (di più spoilererei). OTTIMO!
Fulvio Petri
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